ECCOMI!
Scusatemi.. so che vi ho fatto aspettare molto, ma in questi giorni sono proprio messa male e non ho molto tempo per poter scrivere, ma comunque sono riuscita a scrivere il terzo capitolo.
100000000 grazie a chi continua a leggere e commentare qui e in Quando non ci sei, siete delle grandi!
AMORE BLU OCEANO
CAPITOLO 3
PEPA:
Stelle. E' l'unica cosa che vedo in questo momento. Migliaia e migliaia di puntini bianchi su uno sfondo blu scuro, il cielo. Ogni tanto vedo qualche piccola stella cadente che lascia una scia luminosa che scompare dopo qualche minuto. A volte invidio la loro capacità di scomparire senza farsi notare..
Ma la mia mente è piena di pensieri. Vi è mai capitato di andare matti per qualcosa che avete visto solo per pochi secondi? So che può sembrare strano e che la prima cosa che avete pensato è stata “no, non mi è mai capitato”, ma come posso spiegare il fatto che quella ragazza dai capelli rossi sia il mio unico pensiero stanotte? E il bello è che... è una ragazza!
Beh, diciamo che non sono mai stata con nessun uomo forte e vigoroso che mi alzasse con un braccio solo e che avesse una barba folta, ma non mi sarei mai immaginata di trovarmi qui, sulla nave più grande della storia, a pensare ad una ragazza dai capelli rossi che non so nemmeno chi sia... Però... dio... i suoi capelli!
Fatto sta che sono sdraiata su una panchina di prua, con le braccia dietro la testa ad osservare le stelle e la luna che riflettono le loro luci sull'immenso oceano.
Uomo: Se continui a stare li ti congelerai, amico.
Pepa: Ne vale la pena..
Sento i passi dell'uomo che si avvicina, ma io non mi muovo dalla mia posizione.
Uomo: Belle le stelle, eh?
Sorridendo, mi alzo e mi siedo. Appoggio i gomiti sulle gambe spostandomi in avanti e poi osservo chi mi sta parlando. E' un ragazzo della mia età, credo. Biondo e vestito quasi uguale a me.
Pepa (sorridendo): Già.. soprattutto al buio
Mi alzo e mi avvicino al ragazzo.
Uomo: Comunque mi chiamo Jack, Jack Dawson.
Pepa (stringendogli la mano): Io sono Pepa, Pepa Miranda.
Il biondo sgrana gli occhi sconcertato e quasi affoga con qualcosa che aveva in bocca. Comincio a dargli colpi sulla schiena finché non vedo che smette di tossire. Lo guardo sconcertata e anche un po' preoccupata visto che è quasi affogato per colpa mia... Ci mancherebbe solo un'accusa di omicidio...
Pepa. Tutto bene, amico?
Jack (respirando velocemente): Si si, sto bene..
Pepa: Mi hai fatto prendere un colpo
Jack (balbettando): A chi lo dici
(resta qualche secondo in silenzio) Qu..quindi...tu sei . ..una...?
Pepa (sorridendo): Ragazza? Si, lo sono.
Jack: Non..che ci sia niente di male eh, sia chiaro. Non … me l'aspettavo, ecco tutto.
Pepa: Per i vestiti?
Jack: E per i capelli..
Pepa: Ah, bene.
Rimaniamo in un silenzio scomodo per qualche secondo, e mi rendo conto che mi sta ancora stringendo la mano. Alzo gli occhi , quindi sorrido leggermente e gli indico con lo sguardo le mani. Lui sussurra qualcosa di molto simile ad un'imprecazione e mi lascia andare.
Jack: Scusami.
Pepa (sorridendo): Non fa niente... Hai una sigaretta?
Jack (sorridendo): Certo ..
(si sfila di tasca una sigaretta) Ecco a te.
Pepa (prendendola): Grazie, Jack.
(l'accende) E dimmi.. che ci fai qui a quest'ora ?
Jack (sorridendo): Potrei fare la stessa domanda.
Pepa (ridendo): Furbo, eh!
Jack (ridendo): Lo so!
Sorrido e mi avvicino alla ringhiera bianca e osservo l'oceano che si estende davanti a me per migliaia di chilometri. Aspetto che si avvicini anche lui ed inizio a parlare.
Pepa: Beh, dovevo assolutamente stare un po' da sola..
Jack: Qualche problema?
Pepa: No.. più che altro un pensiero fisso..
Jack (tirandomi una botta sul braccio): Amore, eh?
Mi giro e lo guardo come se avesse detto la più grande, stratosferica, enorme eresia possibile. Amore? Non è possibile... Per una ragazza? No! O almeno credo...E poi, ho solo diciassette anni!
Pepa (balbettando): B..beh … No...almeno credo...
Jack (ridendo): Si, problemi d'amore!
Gli mollo una piccola botta sul braccio mentre rido.
Pepa (ridendo): Smettila! Piuttosto.. tu che fai qui?
Jack: La stessa cosa che stai facendo tu.. mi isolo con l'intento di non pensare, ma ottengo l'esatto contrario.
Pepa: Già... so di cosa parli..
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, poi lui mi guarda e mi tira una pacca sulla schiena.
Jack (ridendo): ..allegra un po quella faccia! Come ti guadagni da vivere?
Pepa (sorridendo): non sono sicura di potertelo dire.. e soprattutto non so se vorresti saperlo.
Jack (ridendo): Su andiamo! Te l'ho chiesto io!
Ok, devo ammettere che non so cosa fare. A dire la verità non ho mai avuto molti amici, e soprattutto non ho mai raccontato a nessuno quello che faccio. Perché...Primo: Non mi è mai sembrato necessario... Secondo: è rischioso. Però questo ragazzo sembra affidabile... un ragazzo di strada, come me. Sospiro.
Pepa: Lascia stare..
Jack (ridendo): Non sarai mica un'assassina?
Pepa : No, ma una ladra si.
Jack rimane in silenzio qualche secondo, però sorride. Ed io resto in ansia tutto quel tempo.. Ok, solo qualche secondo. Ma mi sembrano secoli. Comincio a muovere la gamba, nervosa.
Jack: nahh...tutto qui?
Lo guardo sconcertata. Tutto qui?! Gli ho appena detto che sono una ladra... Una persona che vive rubando e a lui sembra poco? Ce n'è di gente strana in questo mondo!
Pepa (sconcertata):Già.. tutto qui.
Jack: Mi hai fatto preoccupare!
Pepa: Ma.. non ti preoccupa il fatto che stai parlando con un ladra?
Jack: Per niente, molti dei miei amici vivono rubando.
Sorrido. Forse, per la prima volta in vita mia, potrei aver trovato un vero amico.
Improvvisamente mi afferra per la giacca e comincia a camminare velocemente.
Pepa: Hey che ti prende?!
Jack (sorridendo): Vieni, ti porto ad una vera festa.
Pepa: Perché.. fanno feste qua dentro?
Jack: Pepa, sei sul Titanic!
SILVIA:
Mia madre non ha smesso di rimproverare e di tenere d'occhio Rosalie. Dice che è incontrollabile e che non si comporta rispettosamente. Il fatto è che quella bambina, come me, non ha vissuto una vera infanzia. Non ha mai avuto amici veri, solo quei pochi che vede una volta ogni tanto alle feste che organizza mia madre. Ed è per questo che è così ribelle, e la capisco.
Sono fuori sul ponte, a prendere un po' d'aria fresca. Ormai è tardi, ma non riesco a prendere sonno. E il bello è che non riesco a capire bene cos'è. ok.. diciamo le cose come stanno. So cosa mi succede. Quel ragazzo.. è lui il “problema”. Non riesco a capire com'è possibile che sento di conoscerlo già... che mi sembra di essere già legata a lui in qualche modo.
Uomo: Cos'è questo baccano?
Donna: Saranno quelli di terza classe, signor Rottelfield.. I soliti irrispettosi.. Non capisco nemmeno perché li hanno imbarcati sul Titanic.
In effetti, dei rumori provenivano da dentro. Curiosa, entro dentro e con l'aiuto dell'udito mi avvicino alla porta da dove provenivano i rumori, o per meglio dire la musica.
E forse, il destino ha deciso che era l'ora di cambiare la mia vita..