Il buio nell'anima

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Keybook
view post Posted on 4/10/2010, 22:41




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Ecco un film che consiglio a tutti di vedere.

Buona la sceneggiatura. Bravissimo il cast (Jodie Foster, dà il meglio di sé). Ottima la regia di N. Jordan.

Questa la trama:

Titolo originale: The brave one
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Azione, Thriller
Durata: 161'
Regia: Neil Jordan
Sito ufficiale:
Sito italiano: wwws.warnerbros.it/thebraveone...


Cast: Jodie Foster, Terrence Howard, Douglas J. Aguirre, Naveen Andrews, Mary Steenburgen, Margaret Baker, Dennis Johnson, Nicky Katt, Jane Adams, Larry Fessenden, Dana Eskelson
Produzione: Redemption Pictures, Silver Pictures, Village Roadshow Productions
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: 28 Settembre 2007 (cinema)

Trama:
Per Erica Bain (Jodie Foster), le strade di New York sono la sua casa e il suo lavoro: condivide i suoni e le storie della sua amata città con il pubblico radiofonico del programma "Street Walk". Di notte, torna a casa dall'amore della sua vita, il fidanzato David Kirmani (Naven Andrews). Ma tutto ciò che Erica conosce e ama le viene strappato via durante una tragica notte, quando lei e David subiscono una aggressione, in seguito alla quale David muore e lei viene ferita gravemente.
Anche se il corpo martoriato si riprende, le ferite più profonde non si rimarginano, come il dolore per la perdita di David e soprattutto una paura che le attanaglia la gola a ogni passo. Le strade della città che un tempo amava percorrere, anche i luoghi che le erano più cari e familiari, ora le appaiono estranee e minacciose.
Quando la paura diventa un fardello troppo pesante da sopportare, Erica decide di armarsi per combatterla. La pistola diventa un mezzo tangibile per proteggersi da un nemico invisibile… o almeno così crede.
La prima volta che spara a qualcuno è una questione di uccidere o essere uccisa. La seconda volta è sempre autodifesa… oppure ha scelto di non tirarsi fuori da una situazione pericolosa? La paura che prima la paralizzava è diventata qualcosa di diverso… qualcosa che la porta a riprendersi la vita che le è stata strappata quella notte… qualcosa che Erica stessa non accetta. In città si diffonde la storia di un anonimo giustiziere e il detective della polizia di New York, Sean Mercer (Terrence Howard) si mette sulle tracce del killer. Tutto fa pensare che non si tratti di un uomo con la pistola… ma di una donna che si vendica.
Con Mercer che la tallona e la sua coscienza in crisi, Erica deve decidere se la sua ricerca di una forma di giustizia, o di vendetta, sia la strada giusta.

Ecco la recensione:

Il buio nell'anima
Una costante del cinema di Neil Jordan è l’esplorazione di aspetti più sottili e meno evidenti di noi esseri umani, lati fisici o mentali che vengono celati e sacrificati in nome della normalità convenzionale.
Transessuali, travestiti, vampiri: questi sono i personaggi tipici di Jordan, individui che non comprendono più la differenza fra facciata e segreto, tra quello che celano e quello che mostrano.

La protagonista del Buio nell’anima è autrice di un programma radiofonico di approfondimento sulla vita vissuta a New York che un giorno rimane vittima di un crimine violento. Da quel momento si trasforma e da comune cittadino diventa un “vigilante” un personaggio caratteristico della cultura pop statunitense, il civile che prende la giustizia nelle proprie mani di fronte a una società corrotta e disadattata. Il paragone con il giustiziere della notte con Charles Bronson sarebbe facile e tuttavia fuorviante. Quello che Jordan vuole realizzare non è un film d’azione a sfondo sociale, ma qualcosa di ben diverso. Vero è che il regista non rinuncia ai meccanismi di base di questo genere, come l’escalation e il confronto con l’autorità, la novità consiste nel considerare questi snodi come degli strumenti per l’analisi di qualcosa di più profondo. Per una volta il titolo italiano è esplicativo (in inglese era The brave one, la “coraggiosa”): il buio che si genera nell’anima di un sopravvissuto non è soltanto un’oscurità senza fondo, quanto piuttosto una notte profonda che estende i suoi filamenti contagiando tutti coloro che tocca, siano essi un pubblico radiofonico o un’onesto ispettore di polizia.

Il regista è un’entità onnisciente che non lascia nulla al caso e che manipola in maniera continua ed invasiva le vite dei personaggi di cui vuole narrare la storia. Forse è in parte questo il punto debole del film, il gioco di coincidenze troppo studiate a tavolino può suscitare perplessità anche nello spettatore meno smaliziato. Il fruitore medio di film d’azione poi si irriterà di fronte alle minute inconsistenze che si possono rinvenire nei vari escamotage narrativi (perché un ispettore dovrebbe trovare un filo rosso tra due omicidi solo sulla base del calibro 9mm, che è poi il più comune?).

Quello che resta, tolto questo scoglio, è un film diretto in maniera magistrale e con un cast in stato di grazia. Si tratta di un prodotto complesso, che può generare anche reazioni di repulsione ma che senz’altro non può lasciare indifferenti.

La frase: "Quasi tutti mentono, tranne i morti".

Fonte: http://filmup.leonardo.it/thebraveone.htm
 
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Hola Pè
view post Posted on 4/10/2010, 22:48




l'ho visto qualche sera fa.. :) molto bello..
non sono brava a fare le critiche muahahaha
pero m è piaciuto sisisi..

Non sono troppo daccordo sulla frase cmq..
tutti mentono,pure i morti direi io.
 
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Arumi
view post Posted on 5/10/2010, 11:07




L'ho sentito questo film, è strano non averlo ancora visto in tv....
 
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Keybook
view post Posted on 5/10/2010, 14:17




CITAZIONE (Arumi @ 5/10/2010, 12:07)
L'ho sentito questo film, è strano non averlo ancora visto in tv....

L'hanno già dato in tv. Mi sembra quest'estate su canale 5.
 
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Arumi
view post Posted on 5/10/2010, 15:17




:sdoing: :unsure: inizio a pensare che sto perdendo davvero colpi......come non detto :ph34r:
 
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Hola Pè
view post Posted on 9/10/2010, 20:15




CITAZIONE
CITAZIONE (Arumi @ 5/10/2010, 12:07)
L'ho sentito questo film, è strano non averlo ancora visto in tv....

L'hanno già dato in tv. Mi sembra quest'estate su canale 5.

:D :D :D stavo per scrivertelo anche io! :D

 
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balsen
view post Posted on 11/10/2010, 13:46




Visto e non mi è piaciuto. Tralasciando il fatto che Jodie Foster, per quanto possa essere brava, è una delle attrici che meno preferisco, ho trovato il film lento e poco incalzante tanto che a tratti mi stavo per addormentare davanti allo schermo.. La trama l'ho trovata alquanto scontata, diversi film hanno già affrontato il tema della vendetta e a questo proposito c'è ne uno con Sally Field molto bello (non ricordo il nome però) per cui mi aspettavo qualcosina in più e poi alcuni momenti sono davvero inverosimili.
 
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Arumi
view post Posted on 11/10/2010, 19:44




balsen se parli del film con Sally Field e Kiefer Sutherland, beh quello è un film molto bello, angosciante ma fatto devvero bene!
 
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Keybook
view post Posted on 11/10/2010, 22:57




CITAZIONE (balsen @ 11/10/2010, 14:46)
Visto e non mi è piaciuto. Tralasciando il fatto che Jodie Foster, per quanto possa essere brava, è una delle attrici che meno preferisco, ho trovato il film lento e poco incalzante tanto che a tratti mi stavo per addormentare davanti allo schermo.. La trama l'ho trovata alquanto scontata, diversi film hanno già affrontato il tema della vendetta e a questo proposito c'è ne uno con Sally Field molto bello (non ricordo il nome però) per cui mi aspettavo qualcosina in più e poi alcuni momenti sono davvero inverosimili.

Hermana.....si sa che noi sui film non andiamo molto d'accordo!
 
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fellini
view post Posted on 16/10/2010, 17:33




[QUOTE=Keybook,4/10/2010, 23:41]

(IMG:http://filmup.leonardo.it/locand/thebraveone_us.jpg)



Ecco un film che consiglio a tutti di vedere.


Di seguito vorrei esporre le mie riflessioni su “The brave one” che vidi a suo tempo e che ho rivisto pochi giorni fa su stimolo del topic.
Premetto che il genere thriller-azione non mi piace, ma che mi interessa tutto ciò che fa Jodie Foster, che stimo in maniera incondizionata per il suo rigore morale ancor più come persona che come attrice (inutile dire che ho visto TUTTI i suoi film).
Vorrei sottolineare che la Foster è uno dei produttori esecutivi (chi ci mette il denaro, quindi chi comanda) e pertanto che tante delle scelte fatte in questa operazione commerciale sono da attribuire a lei (come lo ha detto in più interviste).

Ritengo questo film una grande opera, bisogna però leggerlo come un dramma psicologico, non come un thriller; secondo me all’interno di un contenitore, un’architettura da film d’azione si cela un racconto intimista, introspettivo, anche se da questo punto di vista poteva riuscire ad esprimere di più, scavare più nel profondo, senza gli accenni che hanno costretto lo spettatore ad un grande impegno nella decodificazione, cosa, quest’ultima, a tratti facilitata solo dalle doti attoriale di JF.

Cosa mi è piaciuto:
le strategie tecniche
1. la scena in cui su una barella di un PS ospedaliero, dopo l’aggressione, Erica viene spogliata per l’esame obiettivo: il montaggio alternato utilizzato accosta due ‘svestizioni’, quella di un momento intimo tra Erica e David e quella in urgenza sanitaria; il montaggio, qui vera forma espressiva, è per contrasto (una scena d’amore alternata ad una scena dei risultati dell’odio – ematomi, ecchimosi, ferite, emorragie su Erica) e al contempo per analogia (in entrambe le scene si rimuovono i vestiti e si vede il corpo di Erica). Per me questo momento del film spiazza, sorprende, ci si aspetterebbe la scena delle percosse alternata ai risultati di quest’ultime sul corpo di JF (per Ejzenstejn il montaggio alternato o è per contrasto o per analogia, fondere le due cose è un grande risultato).
2. le inquadrature di Erica, nel momento delle paure, dall’alto o capovolte, (lo so che le inventò tanti anni fa Hitchcock, ma anche qui come in Hitchcock riescono proprio a farti provare la stessa paura della protagonista, non è un mero esercizio di stile).

la colonna sonora
bellissima tutta, ma “Answer” di Sarah McLachlan è meravigliosa, descrittiva di un dramma intimo, di un sentire molto profondo, e in antitesi con un film d’azione, il testo valorizza e supera la parte strumentale (è una canzone che placa gli animi).

la sceneggiatura
in realtà si può parlare più di tracce che di vera e propria sceneggiatura (è quasi rarefatta, minimalista), molto è lasciato alle espressioni di JF e di TH, molto ancora alle soluzioni tecniche (il dolore e lo smarrimento di Erica per la perdita di David sono espressi attraverso la visione del suo fantasma sfuocato, eccentrico nell’inquadratura e con una chitarra in mano); bellissimo il monologo di Erica sulla paura, e la citazione della poesia di E. Dickinson “NON POTEVO FERMARMI PER LA MORTE. ESSA BENIGNA, SI FERMO’ PER ME. IL COCCHIO CONTENEVA NOI DUE SOLE E L’IMMORTALITA’.” (certo, se fosse stata letta subito dopo l’omicidio, e non quasi alla fine del film, si sarebbe capita la chiave di lettura dell’opera senza faticare tanto!).
Ancora, i tanti input, spunti di riflessione dati allo spettatore tentando di mantenere neutrale la macchina da presa (ma si sa che non è possibile): sottile accusa del lavoro delle forze dell’ordine USA, necessità di conservare la memoria di una collettività per rafforzare l’identità della stessa, vite sbandate dei sopravvissuti alle tragedie, l’amicizia quasi asessuata tra uomo e donna (Mercer e Erica), i danni che derivano dalla mancata elaborazione di un ‘lutto’ da parte di una persona sola, l’emergere, in una personalità sotto stress, di pulsioni, l’Es che prende il sopravvento, la sottile linea che divide bene e male, ordine costituito e caos, etc.(naturalmente, non solo la sceneggiatura ha contribuito a questi stimoli).

gli attori
la scelta (fatta da JF) di scritturare, per tutte le parti principale (esclusa lei), attori di razze diverse da quella caucasica;
mi soffermo solo su J Foster, che qui per me ha raggiunto un vertice, riesce a cambiare registro interpretativo nel passaggio dal prima (solare, eterea, trasognata, serafica) al dopo aggressione (confusa, cupa, nervosa) in maniera netta, senza sbavature e sconfinamenti. Inoltre, in questo film si veste e si muove come nella sua vita privata, per lei penso sia stato molto liberatorio e l’abbia quindi aiutata a dare il meglio di sé. Infine una nota effimera, in questo film JF è più carina che mai, con il viso sempre più spigoloso e il corpo sempre più sottile ma modellato dalla palestra.





Edited by fellini - 16/10/2010, 21:01
 
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Keybook
view post Posted on 17/10/2010, 09:10




Bello il tuo commento sul film Fellini....su cui concordo pienamente.


JF è sempre stata una delle mie attrici preferite. Un'attrice che nella sua carriera ha sempre spaziato tra ruoli più disparati riuscendo sempre ad essere convincente: dai film per la Disney a Taxy Driver, dalla ragazza stuprata di "Sotto Accusa" alla protagonista del film romantico "Sommersby", dall'agente del FBI all'insegnante di Anna e il re.

Che dire, una carriera variegata e piena di successi.....alternata ad una vita privata riservata, che ho sempre molto apprezzato.
 
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Arumi
view post Posted on 7/11/2010, 15:39




Ho finalmente visto questo film fellini, e rileggendo quanto da te scritto tempo fa, devo dire che mi trovo d'accordo su molte cose.
C'è però una differenza di fondo, a me il film non mi ha lasciato delle sensazioni positive. Spiego meglio, pur apprezzando determinate scene, come ad esempio quella in cui per mostrare la difficoltà di Erica di relazionarsi con il mondo esterno viene sfuocata la ripresa, soprattutto all'inizio ho notato un tipo di direzione/montaggio un pò troppo a scatti. I primi venti/trenta minuti, che sono poi quelli salienti della trama, mi hanno quasi infastidito. Certo la sequenza della svestizione di Erica in ospedale messa in parallelo con quella con il suo findazato era molto bella e fatta bene, ma fino a quel momento non mi ero sentita "attratta" da quel film.
Volendo trovare il punto che mi ha fatto appassionare, penso di dover dire quello del secondo omicidio, ossia la scena della metropolitana. Il come lei senza quasi pensare più, ma agendo come una macchina della vendetta abbia ucciso i due teppisti a sangue freddo senza nemmeno lasciar svolgere la situazione. Lei in questo caso ha scientemente deciso di rimanere nella metro e, forte della sua arma, di affrontare i due ragazzi. Questo mi ha posto in una situazione particolare per uno spettatore, infatti pur sapendo della sua storia, e quindi pur avendo gli strumenti per giustificarla, mi è venuto naturale biasimarla per non dire condannarla per quello che aveva fatto.
Il senso del film, è palese, è quello di chiedersi se e fin dove una triste vicenda personale come quella di Erica Bain può giustificare l'omicidio di persone che sono inequivocabilmente malvagie e non meritevoli di pietà. Il film visto il finale dice, o meglio suggerisce, che quello che ha fatto non le ha restituito la sua vita e il suo io precendente all'aggressione, nè però la critica per il suo comportamento. Bene, io su questo punto non sono per niente d'accordo. So benissimo che nella società americana il concetto di giustizia, di difesa personale, di diritto alla sicurezza è molto diverso dal nostro, e lo rispetto (anche se per me parlare di diritto di possedere un'arma è una bestialità) ma non accetto nè condivido che si possano uccidere delle persone così, tout court, senza nemmeno pensarci. E anche se quelle sono le più bastardi a questo mondo, non mi piace, come il film sembra fare, che si giustifichi la loro morte con la vicenda personale della protagonista. A me questo tipo di giustificazionismo, che per carità ho ritrovato in molti film americani, non piace, non appartiene al mio sentire.

Per quanto riguarda gli attori ho scoperto per la prima volta il protagonista maschile che non conoscevo proprio e che mi è piaciuto molto, la sua sintonia con Jodie Foster era palese a partire dalla scena nel ristorante in cui giocano, per così dire, al gatto e al topo. Per quanto riguarda Jodie Foster devo dire che la preferisco quando fa personaggi più femminili; in questo film ho trovato difficoltà a percepire il suo dolore in quanto donna per la morte del compagno, mi sembrava già all'inizio la stessa persona fredda e irrazionale della fine del film. In pratica non ho trovato differenza. Forse come hai detto tu fellini, è rimasta nei suoi panni, piuttosto che interpretare Erica Bain e questo un pò si è sentito, pur apprezzando naturalmente la sua recitazione.

Sulla colonna sonora avete già detto voi che era molto bella, io aggiungo solo che in quei film in cui la musica si "sente" aldilà del contesto o della sua popolarità allora quella è la musica giusta per film.

Termino questo mio commentone con una battuta che durante il film mi è capitato di pensare: ma alla tipa non nessuno ha mai detto che è pericoloso andare nei luoghi buoi dei parchi o nei supermercati dei quartieri malfamati la notte???
 
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Hola Pè
view post Posted on 7/11/2010, 17:20




CITAZIONE
Per quanto riguarda Jodie Foster devo dire che la preferisco quando fa personaggi più femminili; in questo film ho trovato difficoltà a percepire il suo dolore in quanto donna per la morte del compagno, mi sembrava già all'inizio la stessa persona fredda e irrazionale della fine del film.

Si.. io penso che sia qualcosa legato anche al suo essere.
Non voglio ricollegare sempre tutto a quello ma, credo che c'emtri la sfera sessuale.Jody è dichiaratamente lesbica ed ha 3 figli con la sua compagna storica, credo che anche questo le faccia avere qualche difficoltà.. diciamo cosi... di coinvolgimento con un partner maschio XD
magari mi sbaglio, ma io credo che un po c'entri :)


CITAZIONE
Termino questo mio commentone con una battuta che durante il film mi è capitato di pensare: ma alla tipa non nessuno ha mai detto che è pericoloso andare nei luoghi buoi dei parchi o nei supermercati dei quartieri malfamati la notte???

:ihhhhh: :ihhhhh: :ihhhhh: :ihhhhh: :ihhhhh: :ihhhhh: :ihhhhh:
 
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fellini
icon1  view post Posted on 7/11/2010, 18:59




[QUOTE=Arumi,7/11/2010, 15:39 ?t=51234700&st=0#entry425391324]









Innanzitutto, sei stata BRAVISSIMA ARUMI, e come hai capito questo per me è un invito a nozze, non posso esimermi dal controbattere (naturalmente scherzosamente!!), anche se ho poco tempo.

C'è però una differenza di fondo, a me il film non mi ha lasciato delle sensazioni positive

Forse perché in qualche modo è scattato il tuo giudizio di valore sulla protagonista che ha influenzato il tuo pensiero sul film come prodotto culturale? (ma effettivamente il cinema interpreta talmente tanti aspetti...)

soprattutto all'inizio ho notato un tipo di direzione/montaggio un pò troppo a scatti. I primi venti/trenta minuti, che sono poi quelli salienti della trama, mi hanno quasi infastidito.

Ma, secondo me quei 30 min. non sono altro che una citazione a certo cinema d'oltralpe, e nel dettaglio a Nikita; montaggio a scatti ma soprattutto mdp che si muove in maniera caotica, anche qui tecnica come linguaggio per narrare il caos, il fastidio, la innaturalità, la disumanità del momento (vogliono infastidire lo spettatore, non spaventarlo, perché mai in questo film sei veramente spaventato, non vogliono suscitare forti emozioni, ti sfiancano progressivamente...).
Comunque, è certamente anche una citazione a un certo cinema di Antonioni, a Scorsese, a Rossellini...

Volendo trovare il punto che mi ha fatto appassionare, penso di dover dire quello del secondo omicidio, ossia la scena della metropolitana. Il come lei senza quasi pensare più, ma agendo come una macchina della vendetta abbia ucciso i due teppisti a sangue freddo senza nemmeno lasciar svolgere la situazione.
1. Lei in questo caso ha scientemente deciso di rimanere nella metro e, forte della sua arma, di affrontare i due ragazzi. Questo mi ha posto in una situazione particolare per uno spettatore, infatti pur sapendo della sua storia, e quindi pur avendo gli strumenti per giustificarla, mi è venuto naturale biasimarla per non dire condannarla per quello che aveva fatto.


2. Termino questo mio commentone con una battuta che durante il film mi è capitato di pensare: ma alla tipa non nessuno ha mai detto che è pericoloso andare nei luoghi buoi dei parchi o nei supermercati dei quartieri malfamati la notte??


Sia il punto 1 che quello 2 sono un tipico atteggiamento-comportamento di "chi ha paura di aver paura" e pertanto esorcizza la paura stessa esponendosi a questo sentimento, forse nella speranza di vincerlo. Io sono una "esperta" della "paura di aver paura", quindi il comportamento di Erica mi sembra perfettamente in linea con la norma (immagino che non lo sia, ma in questo sono empatica con lei). Naturalmente girare armati non è da tutti, come pure sparare quasi in trance e/o a sangue freddo (ma si sa che non l'avrebbe fatto se non l'avessero aggredita, altrimenti poteva agire prima, quando i due teppisti stavano assalendo il giovinastro figlio di papà e l'anziano signore di colore col nipote). Erica voleva semplicemente ritornare ad essere come prima dell'omicidio del compagno, e per fare ciò ti assicuro che non resta altro che affrontare con coraggio le tue paure (Only the brave, The brave one).

Il senso del film, è palese, è quello di chiedersi se e fin dove una triste vicenda personale come quella di Erica Bain può giustificare l'omicidio di persone che sono inequivocabilmente malvagie e non meritevoli di pietà. Il film visto il finale dice, o meglio suggerisce, che quello che ha fatto non le ha restituito la sua vita e il suo io precendente all'aggressione, nè però la critica per il suo comportamento. Bene, io su questo punto non sono per niente d'accordo. So benissimo che nella società americana il concetto di giustizia, di difesa personale, di diritto alla sicurezza è molto diverso dal nostro, e lo rispetto (anche se per me parlare di diritto di possedere un'arma è una bestialità) ma non accetto nè condivido che si possano uccidere delle persone così, tout court, senza nemmeno pensarci. E anche se quelle sono le più bastardi a questo mondo, non mi piace, come il film sembra fare, che si giustifichi la loro morte con la vicenda personale della protagonista. A me questo tipo di giustificazionismo, che per carità ho ritrovato in molti film americani, non piace, non appartiene al mio sentire.

Concordo e condivido il tuo pensiero sul "giustizialismo", tuttavia, pur non approvando nella maniera più assoluta il"relativismo", che è il cancro della ns società, cerco di differenziare...insomma, se a me uccidessero una persona vicina per gioco o per divertimento non so cosa farei... aggiungici poi pure la paura di vivere!!!
E poi,...Erica è stata privata dell'anima (intendo la sua essenza, la capacità di provare sentimenti nitidi), cosa può esistere di peggio, se c'era bisogno di una punizione mi sembra che l'abbia avuta!!!

Aggiungo un dato, quando parla di questo film JF insiste nel paragonarlo a Taxi Driver (1976, diretto da M.Scorsese, JF aveva 14 anni e interpretava il ruolo di una baby prostituta); l'ho rivisto la notte scorsa questo film, beh, qui addirittura il giustiziere De Niro, pur smascherato, non solo non va in prigione, ma diventa un eroe nazionale. Quello che voglio dire è che in 35 anni la morale (a me piace chiamarla etica, anche se è un termine che si riferisce più a una professione) USA è cambiata, adesso allo spettatore inoculano il germe del dubbio...

Per quanto riguarda gli attori ho scoperto per la prima volta il protagonista maschile che non conoscevo proprio e che mi è piaciuto molto, la sua sintonia con Jodie Foster era palese a partire dalla scena nel ristorante in cui giocano, per così dire, al gatto e al topo. Per quanto riguarda Jodie Foster devo dire che la preferisco quando fa personaggi più femminili; in questo film ho trovato difficoltà a percepire il suo dolore in quanto donna per la morte del compagno, mi sembrava già all'inizio la stessa persona fredda e irrazionale della fine del film. In pratica non ho trovato differenza. Forse come hai detto tu fellini, è rimasta nei suoi panni, piuttosto che interpretare Erica Bain e questo un pò si è sentito, pur apprezzando naturalmente la sua recitazione.

Concordo su Terrence Howard...su J. Foster, no, all'inizio interpretava bene il ruolo di pazzamente innamorata, e non direi che appare irrazionale, io la trovo molto cerebrale, poi la paura ce l'hai sia che tu sia irrazionale o che tu sia logica (insomma, negli altri si può confondere l'irrazionalità con la paura). Io ho scritto, mi sembra, abiti, e intendevo modo di vestire, non forma mentis, non affettività...Immagino di essere comprensiva e forse indulgente con JF perché è una persona riservata, gelosa della sua privacy, li trovo comportamenti sensati e legittimi, in questo film ha potuto esprimerli perché il ruolo lo richiedeva, e per questo è stata brava (nel film il suo dolore va letto dal metalinguaggio secondo me, e poi il dolore si intreccia alla paura, non si può enucleare il primo dal secondo) .

Concludo con due brevi riflessioni:

1. per me è un film che effettivamente può non piacere, la visione è quasi ovattata, molto stilizzata e penso questo sia "premeditato" per non dirigersi alla "pancia" del pubblico, per lasciarlo riflettere a "dovuta distanza" (intendo con obiettività). La mia apologia di questo film dipende anche da JF, penso che se continua così tra vent'anni avrà dilapidato la sua fortuna guadagnata come attrice producendo film d'autore che non sempre a tutti piacciono (se poi riesce a produrre il film su Leni Riefenstahl...sarà da ridere).

2. conditio sine qua non per dissertare su un film è che ci sia qualcosa su cui confrontarsi; Arumi, prova a scrivere qualcosa su "Maschi contro femmine", uscendo dal cinema dicevo a tutti "mi hanno rubato 8 €!!! (però almeno rilassa...)







 
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Arumi
view post Posted on 7/11/2010, 19:17




fellini io come al solito quando leggo un tuo commento su di un film rimango così: :jawdrop: e mi verrebbe voglia di fare come la faccina ::musulman:: appena avrò assorbito appieno (hai toccato tanti altri temi interessanti) le tue considerazioni scriverò un post riassuntivo del mio pensiero.....

Film come "Maschi contro femmine" pur non volendo fare la parte della snob sono non-film che non danno nè tolgono niente, servono giusto alle case produttrici per fare cassa e per finanziarsi( il che non vuol dire che se uno se lo va a vedere sia un cretino, semplicemente il film assolve nella maniera più banale alla sua funzione di intrattenimento).
 
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18 replies since 4/10/2010, 22:41   400 views
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