Senza motivo apparente

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Arumi
icon9  view post Posted on 7/1/2012, 12:59




Senza apparente motivo

Trama del film:
Londra. JANE (Michelle Williams), una donna bellissima e madre affettuosa intrattiene una relazione extra coniugale con JASPER (Ewan Mc Gregor), un affermato broker della City. Proprio mentre Jane e Jasper sono insieme, avviene un tragico attentato nel centro di Londra dove il marito e il figlioletto della donna perdono la vita. Jane, tormentata dai sensi di colpa, non si vuole però rassegnare alla perdita del figlioletto il cui corpo non si trova perché apparentemente reso irriconoscibile dall’esplosione. Proprio quando JANE ormai sfinita dalla ricerca della verità, inizia a credere alla versione ufficiale, JASPER scoprirà che quel maledetto giorno qualcosa di molto strano è successo e che qualcuno sta cercando di nascondere cosa è davvero accaduto...

USCITA CINEMA: 26/02/2010
REGIA: Sharon Maguire
SCENEGGIATURA: Sharon Maguire
ATTORI: Michelle Williams, Ewan McGregor, Matthew Macfadyen, Sidney Johnston, Nicholas Gleaves, Usman Khokhar, Sasha Behar, Edward Hughes
Ruoli ed Interpreti

FOTOGRAFIA: Ben Davis
MONTAGGIO: Valerio Bonelli
MUSICHE: Barrington Pheloung, Shigeru Umebayashi
PRODUZIONE: FilmFour, Capitol Films, Archer Street Productions, Aramid Entertainment Fund, Sneak Preview Films, UK Film Council, Wild Bear Films
DISTRIBUZIONE: Moviemax
PAESE: Gran Bretagna 2008
GENERE: Drammatico, Thriller
DURATA: 96 Min
FORMATO: Colore 2.35 : 1

Critica:
"Le vie della distribuzione, specialmente italiana, sono sempre state misteriose, perciò non sorprende troppo l'arrivo in Italia, a quasi due anni dall'uscita inglese datata 2008 (qui da noi arriverà a febbraio 2010) di Incendiary, dramma britannico qui reintitolato Senza apparente motivo (e francamente ci sarebbe da chiedersi il motivo anche di questa scelta). Tratto dal libro omonimo di Chris Cleave, la pellicola è un ossessionante viaggio nel mondo dell'elaborazione del lutto, condita con un pizzico di teoria del complotto. Ingredienti senza dubbio in grado di catalizzare l'attenzione del pubblico, in primis su carta e poi su schermo. Per portare su celluloide una vicenda che gioca tutto o quasi sui sentimenti, è stata scelta la lungodegente Sharon Maguire, lontana dalla regia da ben sette anni dopo l'exploit de Il diario di Bridget Jones. Due film molto diversi tra loro, con in comune solo l'origine letteraria e la presenza di una donna "forte" come personaggio cardine della storia. Come protagonista ancora una bionda, in questo caso Michelle Williams, vedova Ledger, e lanciata sempre più verso il cinema che conta. A contenderla su fronti opposti, ma entrambi in ruoli secondari, troviamo Ewan McGregor (The island) e Matthew MacFayden (Funeral party). Novanta minuti in cui si vuol dire troppo, e si vuole giudicare tutto e tutti come fosse la sola conoscitrice della verità. La Maguire ha commesso un grave errore peccando di saccenza, sia a livello di storia che per quanto concerne le scelte registiche. La vicenda, pur tratta dal libro di Cleave, è troppo esasperata e non arriva mai a coinvolgere pienamente lo spettatore. Si è appesantita una tematica già di per se non semplice, puntando tutto o quasi sulla reazione della protagonista, che assume ad alpha e omega dell'intero film. Ed è andata bene alla regista la fortunata scelta di Michelle Williams, qui in stato di grazia e che riesce a sopperire in parte con la sua brillante interpretazione ai vuoti di sceneggiatura, nei quali cadono invece McGregor e MacFayden, i cui personaggi sono privi di personalità e utili solo per arrivare al, forzatissimo, finale. Proprio il the end sembra una chiusura del cerchio troppo obbligata, sia per tempistica che per casualità degli eventi. Inoltre il film è ammantato di una retorica fastidiosa se non irritante, che culmina in una sorta di trash involontario con il voice-over in cui la protagonista dedica immaginarie lettere a Osama Bin Laden, assicurandolo che nessuna bomba può distruggere la forza della vita. In questo senso Jane diventa l'intera Londra, e sfida il temibile leader talebano con parole di fuoco che però, a conti fatti, lasciano il tempo che trovano e sembrano più adatte a una campagna elettorale che ai pensieri di una madre affranta per la perdita del figlio. Lo stesso pre-finale che dovrebbe commuovere, circondato da quell'aura di mistero soprannaturale, scade nel già visto e non aggiunge niente a una pellicola debole sin dall'inizio. La svolta semi-buonista in cui si cerca di comprendere il diverso, in questo caso il popolo musulmano attraverso l'inserimento del piccolo figlio dell'attentatore, è l'ennesimo elemento "a caso" buttato lì per far minutaggio, senza ampliarne neanche in minima parte il significato più profondo.

Senza apparente motivo è un lavoro poco riuscito, che ambisce ma non arriva al suo obiettivo, incapace di esprimere qualsivoglia emozione se non la noia. L'unica buona ragione è la splendida prova della Williams, se questo vi basta allora un motivo per spendere il biglietto esiste."
Articolo di Maurizio Encari; fonte: everyeye.it

"Una famiglia londinese come tante. Sono giovani e hanno un figlio. Il padre (che è un esperto artificiere) e il bambino sono tifosi dell’Arsenal. Un giorno si recano entrambi ad assistere a una partita della squadra del cuore. Approfittando dell’assenza del marito la moglie porta a casa un affascinante giornalista con il quale sta avendo un rapporto sessuale proprio mentre allo stadio esplodono gli ordigni di un attentato terroristico. Tra le vittime ci sono il marito e il figlio il cui corpo però non viene ritrovato con certezza. Il senso di colpa pervade la donna.
Gli attentati terroristici al cinema possono essere utilizzati sotto molteplici aspetti. Possono divenire occasione per thriller in cui se ne indaga la preparazione così come elemento di base per riflessioni di carattere socio-politico oppure svariare in molteplici ambiti così come è accaduto per i film realizzati sull’attentato alle Twin Towers.
La scelta di Sharon Maguire si presenta come originale anche se poi la regista de Il diario di Bridget Jones non si rivela particolarmente adatta al compito che si è assegnato. Perché leggere i riflessi di atto terroristico attraverso le ossessioni che attraversano una madre che ha perso il figlio adorato (il film impiega tutta la parte iniziale per mostrarci l’intensità di questo legame affettivo) poteva costituire un ottimo spunto. Peccato però che la sceneggiatura invece si disperda nel voler ricercare troppi elementi a cui agganciarsi. Non basta il problema della relazione con il giornalista (che ha fornito l’occasione della scena quasi hard sviluppata in contemporanea con l’attentato trasmesso dalla televisione) ma si aggiunge una relazione con un collega del defunto marito nonché un pedinamento e conoscenza con il figlio di uno degli attentatori.
L’analisi dell’inabissarsi nella follia della protagonista avrebbe potuto avere un suo valore introspettivo (grazie alla Williams che purtroppo qui soccombe sotto il peso dello script e che è invece una buona attrice). Siamo invece dinanzi a una dispersione di talento. Da Bridget Jones al dramma il passo non è breve né tantomeno facile."
Articolo di Giancarlo Zappoli; fonte: mymovies.it

Il film come potete vedere ha ricevuto diverse critiche negative sia per quanto riguarda la regia, sia per ciò che concerne la sceneggiatura, che effettivamene a mio giudizio mostra delle lacune nella definizione dei caratteri psicologici di alcuni personaggi. Ciò che mi preme evidenziare è però la recitazione di Michelle Williams, che per chi non lo sapesse è l'attrice che impersonava Jenny in Dawson's Creek, e che qua dimostra una maturità recitativa inaspettata. Vi dirò che personalmente mi ha coinvolto come raramente mi accade in diversi momenti del film. Non è sbagliato dire che il film si salva grazie soprattutto a lei, e questa è una gran cosa per qualunque tipo di attore. Nonostante tutto quindi lo considero un film interessante da vedere.
 
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Keybook
view post Posted on 7/1/2012, 13:38




L'ho visto qualche mese fa questo film.

L'ho affitato un sabato sera, che non sapevo cosa fare.

Mi aspettavo qualcosa di più, sinceramente.

Cmq è un film che si lascia vedere. E come Arumi, concordo sulla recitazione di Michelle Williams, che è migliorata tantissimo, ma che aveva già dato prova di esere maturata nella sua interpretazione, del non facilissimo ruolo, della moglie di Heath Ledger in I segreti di Brokeback Mountain .

Tra l'altro, penso che i due si siano proprio conosciuti sul set di questo film, e hanno avuto poi anche una bambina.

Purtroppo Heath Ledger è scomparso prematuramente, ma l'ho sempre trovato un ottimo attore sin dai suoi esordi nella commedia giovanile "dieci cose che odio di te".
 
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1 replies since 7/1/2012, 12:59   52 views
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